Inaugurazione anno giudiziario
11-02-2016 Hits:9813 Csm NEWS

INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2016 – DISTRETTO DI TORINOINTERVENTO DEL RAPPRESENTANTE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA ANTONELLO ARDITURO
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04-09-2015 Hits:19676 Penale

Ricorso straordinario per errore materiale o di fatto. Questioni, risolte o ancora aperte, relative all’istituto di cui all’art. 625 bis...
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19-05-2015 Hits:11774 ANM attività

Le due alternative della politica associativa dell’ANM in materia di condizioni di lavoro sempre piu’ impossibili di Carlo CITTERIO
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19-05-2015 Hits:13570 Opinioni

Sulla sentenza al presente indicativo: fondamento normativo ed esteticodi Franco PETROLATI
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28-04-2015 Hits:13935 Il caso
25 anni di CODICE DI PROCEDURA PENALE: riflessioni sparse di un giudice e di un avvocato Carlo Citterio – Pietro Someda Pubblichiamo le riflessioni...
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11-04-2015 Hits:19223 Il caso

MORS TUA VITA MEAProblematiche anche giuridiche sul trapianto degli organi(PAOLA CAMERAN – capitoli 1-3 e CLAUDIO RAGO – capitolo 4)(estratto...
Read moreResponsabilità civile e disciplinare
La responsabilità civile del magistrato e i rapporti con la responsabilità disciplinare di Mario FRESA
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Il travisamento dei fatti nel sistema disciplinare di Mario FRESA
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Aiutiamo questi "poveri" evasoridi Pasquale PROFITI Procederò a porre delle domande ed a fornire delle risposte. Non saranno neutre, né le une, né le altre. E’ un modo per giungere ad…
Esperienze, iniziative e progetti relativi alla riorganizzazione degli uffici giudiziari, all’utilizzazione delle nuove tecnologie, alle best practices, alla elaborazione di indicatori e strumenti per il controllo di gestione per dare un momento di confronto, di elaborazione e di diffusione aperto.
Paolo BORSELLINO
entrato in magistratura nel 1964, esercitava le funzioni giurisdizionali quale giudice del Tribunale di Enna, pretore di Mazara del Vallo e di Marsala; nel 1975 prendeva servizio presso il Tribunale di Palermo ove svolgeva le funzioni di giudice istruttore penale; nel luglio 1986 veniva nominato procuratore della Repubblica di Marsala, e nel marzo 1992 faceva ritorno negli uffici palermitani assumendo le funzioni di procuratore della Repubblica aggiunto. BORSELLINO, unitamente a Giovanni FALCONE, faceva parte, nel periodo della sua permanenza presso l'ufficio istruzione penale del tribunale di Palermo, del pool di magistrati (diretto dai Consiglieri istruttori Rocco CHINNICI prima, e Antonio CAPONNETTO poi) impegnato in modo professionale elevatissimo e con una dedizione a tempo pieno eccezionale ad inquisire la criminalità mafiosa nei suoi più svariati aspetti. Il predetto, tra gli altri, istruiva il processo a carico della mafia di Altofonte con 21 imputati, quello a carico di Bonanno ed altri nove coimputati per l'omicidio in persona del capitano dei Carabinieri Emanuele Basile, il procedimento a carico di Filippo Marchese e altri 14 imputati per l'omicidio in persona del vice Questore Boris Giuliano. Partecipava all'istruzione, assieme a Giovanni Falcone, Leonardo Guarnotta, Giuseppe Di Lello, del c.d. maxi-processo contro la mafia, con 707 imputati, che imponeva ai magistrati un lavoro di indagini di assoluta complessità e delicatezza, che si concludeva con la redazione di una sentenza-ordinanza di oltre 8.000 pagine (in cui la posizione di ciascuno dei 475 imputati rinviati a giudizio veniva compendiata in apposite schede); tale imponente lavoro istruttorio consentiva una conoscenza del tutto inedita del fenomeno mafioso. Il giorno 19 luglio 1992 - domenica (a meno di due mesi dall'eccidio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e di tre agenti della scorta), verso le ore 18, Paolo Borsellino si stava recando a visitare la madre in Via D'Amelio a Palermo; giunto davanti al portone d'ingresso scendeva dall'auto blindata sotto la vigilanza della scorta: in quel momento si verificava una deflagrazione violentissima proveniente da un'autovettura FIAT 126 parcheggiata di fronte al portone che determinava danni gravissimi alle abitazioni circostanti e a numerose vetture parcheggiate nelle vicinanze. Così il magistrato perdeva la vita, e con lui cinque agenti: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Limuli.