ORIRI

Tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione. Le nuove schiavitù. Una mostra di Francesco Bellina
ORIRI. Una mostra di Francesco Bellina
Oriri. Una mostra di Francesco Bellina
Il Movimento per la Giustizia – art. 3 E.T.S. porta al Palazzo di Giustizia di Napoli “Oriri”, una mostra di Francesco Bellina.

 

ORIRI (che nella lingua Bini significa “spiriti, incubi”) è un viaggio a ritroso attraverso l’esperienza di migliaia di donne obbligate a condurre una vita di sfruttamento, legate per sempre ai loro sfruttatori attraverso il rito iniziatico e religioso, elemento chiave di questo fenomeno. Il viaggio documentaristico si sviluppa attraverso i Paesi dove si celebrano questi riti iniziatici: dalla Repubblica del Benin, unico paese dove il vudù è religione ufficiale e si reclama un ruolo positivo dei rituali, al Ghana, tappa fondamentale per il traffico internazionale di migranti, dove si incrociano i riti tradizionali con le regole delle chiese pentecostali, passando per la Nigeria, dove i legami delle attività criminali e del traffico di esseri umani sono connessi alle tradizioni rituali e religiose.

Il Niger e in particolare la città di Agadez è invece uno snodo fondamentale per il traffico di esseri umani, che dalla regione del Tenerè attraversano il deserto verso la Libia. Una storia dove le reti criminali si fondono ai culti religiosi, per arrivare in Sicilia dove si trova terreno fertile a causa della mafia locale. Il lavoro di Bellina intende altresì dare voce alle pratiche di solidarietà diffusa, volte ad arginare il fenomeno delle vittime di tratta, messe in atto da tante suore e tanti preti che lavorano a stretto contatto con queste realtà, fornendo aiuti concreti alle schiave sessuali.

Con le sue fotografie, frutto di un lungo periodo di lavoro sul campo (2016-2020), Francesco Bellina racconta un punto di vista poco esposto: il legame religioso e rituale tra le donne vittime di schiavitù sessuale e gli sfruttatori, che spesso ricorrono a sacerdoti di culti locali, descritti generalmente come vudù, per creare e rafforzare il vincolo di assoggettamento. Il Movimento per la Giustizia – art. 3 E.T.S. porta a Napoli questa testimonianza, che arriva fino a noi con la sua forza dirompente, le sue domande di avere voce, volto, giustizia.

Inaugurazione il 16 maggio 2025 ore 11.00.
Introduce e modera
Ida Teresi
Sostituta procuratrice nazionale DNAA,
Direttivo del Movimento per la Giustizia – art. 3 E.T.S.
Intervengono
Maria Rosaria Covelli
Presidente della Corte d’Appello di Napoli
Giovanni Melillo
Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo
Marta Correggia
Giudice del Tribunale di Napoli Sezione Lavoro
Francesco Bellina
artista autore di Oriri

A seguire si festeggia con un piccolo rinfresco con i prodotti di aziende che lavorano su terre e in immobili confiscati alla camorra e occupano giovani con disabilità, a cura della cooperativa sociale Eureka. La cooperativa sociale “Eureka” – onlus gestisce nel Comune di Casal di Principe e di Santa Maria La Fossa circa 10 ettari di terreni sottratti alla criminalità organizzata dal 2009, sui quali insistono vitigni e frutteti che ad oggi danno lavoro a 7 persone tra cui soggetti svantaggiati e extracomunitari.

Tutta la cittadinanza è invitata e benvenuta.

Francesco Bellina

Francesco Bellina (Trapani, 1989) è un fotografo con sede a Palermo e Accra.

Ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza a Palermo e contemporaneamente si è dedicato alla fotografia. Il suo lavoro artistico si concentra principalmente su questioni socio-politiche contemporanee con particolare attenzione ai temi della migrazione e delle questioni climatiche.

Ha sviluppato un legame significativo con il Ghana, dove ha aperto uno studio creativo e ha avviato diversi progetti educativi.

Collabora frequentemente anche con Università ed enti Americani, Africani ed Europei, offrendo delle lezioni di fotografia, geopolitica e colonialismo.

I suoi lavori sono stati pubblicati su importanti media internazionali come The Guardian, Al Jazeera, The Globe and Mail, Paris Match, Le Monde, Internazionale, L’Espresso, The Washington Post, tra gli altri. Lavora spesso con le ONG ed è un collaboratore di UNHCR, OMS e altri.

Nel 2016 e nel 2017 è stato nominato per il World Press Photo Joop Swart Masterclass.

Nel 2018 il suo lavoro “Nigerian Connection” è stato inserito nel "Palermo Atlas" della biennale nomade europea Manifesta12 e OMA. Nello stesso anno, la sua opera "Tanakra" (2018), che raffigura il traffico umano tra Niger e Libia, è stata esposta all’Università di Neuchâtel in Svizzera, e presentata come studio socio-politico in conferenze all’Università di San Diego, California, allo Spring Hill College e altri.

Nel 2019 è stato invitato per presentazioni alla mostra World Press Photo di Bari, Torino e Palermo (Italia) su "On a Gagné" (2019), una serie di immagini scattate a bordo della nave “Mare Jonio” durante un’operazione di salvataggio nel Mar Mediterraneo.

Nel 2020 ha terminato il progetto a lungo termine “Oriri” (2016-2020), che segue l’intreccio tra traffico sessuale e riti voodoo in Benin, Niger, Ghana, Nigeria e Sicilia. Il progetto è stato esposto a Palermo nel 2021 e a fine 2022 è uscito sotto forma di opera editoriale.

Nel 2021 il suo progetto “Pray for Seamen”, curato da Izabela Anna Moren, promosso dal Ministro della Cultura italiano, ha vinto la decima edizione del fondo Italian Council.

Nel 2022 il lavoro commissionato dall’OMS per documentare le attività dell’organizzazione a Palermo, Lesbo e Sarajevo è stato esposto al meeting annuale dell’organizzazione a Istanbul.

Nel 2023 la sua mostra “Oriri” è stata esposta presso il Parlamento Europeo di Bruxelles.

Nel 2023 viene pubblicata la sua seconda opera editoriale, “Pray for Seamen”, e il progetto esposto a Palermo presso Ecomuseo Mare Memoria Viva.

Nel 2024 la sua mostra “Oriri” è esposta a Catania presso Palazzo Scammacca del Murgo.

Nel 2024 è stato invitato, insieme al giornalista Stefano Liberti, presso il Parlamento Europeo di Bruxelles e al “Journalismusfest Innsbruck” per presentare un’anteprima del progetto in corso “Hotspot Mediterraneo”.

A partire da maggio 2024, il suo progetto “Nonostante Ballarò”, realizzato in collaborazione con lo stilista Antonio Marras, è esposto a Palermo presso la Chiesa dei SS. Crispino e Crispiniano.

Nel 2024 ha esposto a Palermo in “ANIMAE”, una mostra collettiva supportata da Fondazione Sicilia, e “Solo che amore ti colpisca”, mostra collettiva esposta a Palermo presso il Real Albergo delle Povere.

Nel 2024, le due opere editoriali “Oriri” e “Pray for Seamen” ottengono un ulteriore riconoscimento con l’acquisizione della collezione permanente del SFMOMA (San Francisco Museum of Modern Art).

Nel 2024 ha collaborato con diversi brand commerciali di rilevanza internazionale come Barilla e Xiaomi.

Ad ottobre 2024, ha partecipato al 16° Simposio svoltosi all’Università di Varsavia, in collaborazione con la Loyola University di Chicago e al JFRM di Roma, sul tema della migrazione e dei diritti umani.

Nello stesso mese, è stato invitato presso l’Università Northeastern di Boston per condividere il suo lavoro di “Oriri” e altre storie di migrazione dall’Africa.

A Gennaio 2025 la sua mostra “About Africa” è stata esposta a Trapani presso il Museo di arte contemporanea “San Rocco”.

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